Oggi è il giorno del silenzio elettorale, un momento
di riflessione prima del voto.
La campagna elettorale dovrebbe essere cessata, i
partiti e i candidati dovrebbero stare in silenzio ma sappiamo che non è così.
Approfittando di Internet e dei cellulari lo scambio di informazioni, la
propaganda continua, le richieste di votare qualcuno o di essere votati
arrivano fitte.
Probabilmente ci sarebbero gli estremi perché la
magistratura intervenisse ma la cosa, per l’ampiezza del fenomeno, è praticamente
impossibile.
Inoltre, abbiamo un esempio autorevole: proprio colui
che dovrebbe effettuare i controlli, il nostro Ministro dell’Interno nonché Vice
Primo Ministro, come i giornali hanno riportato, nelle ultime tornate elettorali
ha sempre messaggiato fino all’ultimo, chiedendo il voto per sé stesso e per il
suo partito.
Stante così le cose, mi sento autorizzato a dire la mia,
tanto più che non farò nomi di candidati o partiti ma mi limiterò a fare un
appello forte, pressante ad andare a votare.
Votate, vota, fate votare per
UNA EUROPA DIVERSA, PIU’ FORTE, PIU’ GIUSTA,
UNA VERA
FEDERAZIONE:
GLI STATI UNITI D’EUROPA
L'idea di Immanuel Kant, lo stesso Napoleone, di Victor Hugo, il primo a nominare gli Stati Uniti d'Europa, Giuseppe Mazzini, Giuseppe Garibaldi e, dopo la seconda Guerra Mondiale, politici illuminati come Adenauer, Churchill, De Gasperi, Monnet, Schuman, Spaak, Spinelli.
Con più di 500 milioni di Cittadini gli STATI UNITI D’EUROPA
non sarebbero solo, come già è, la seconda economia del mondo, ma sarebbero
anche una grande potenza POLITICA internazionale in grado di garantire il futuro,
la pace e la sicurezza dei suoi cittadini e dare un contributo eccezionale allo
sviluppo civile, culturale, economico e sociale di tutti i popoli e nazioni.
Un aforisma di Albert Einstein recita:
Il valore di un uomo
dovrebbe essere misurato in base a quanto dà, non in base a quanto è in grado di ricevere.
Ecco, domani tutti noi saremo in grado di dare qualche cosa
a noi stessi, ai nostri famigliari, ai nostri amici e a tutti i
nostri concittadini,
ed anche al mondo. Non ti ritirare!
Lo so, siete arrabbiati,
delusi, si può dire incazzati? avete problemi gravi e poi vi hanno detto che i
nostri problemi sono tutta colpa dell’Euro, dell’Europa, dei burocrati di
Bruxelles, dell’egoismo dei tedeschi, che diamo all’Europa più risorse
finanziarie di quelle che riceviamo, ecc., ecc..
Siete sicuri che sia vero?
Questo
non è il momento di affrontare questi temi ma una domanda la pongo: tutti i
giorni registriamo disservizi, inconcepibili in un paese moderno, tutti i
giorni scoppiano scandali politici e finanziari, la corruzione è una piaga
tragica, l’evasione fiscale è enorme, la criminalità organizzata spadroneggia,
le riforme che aspettiamo da decenni non si fanno, pare che non sia possibile
avere una legge elettorale degna di questo nome, diciamo di avere la migliore Costituzione
del mondo ma dopo 71anni non pochi articoli sono rimasti inapplicati e la vorremmo
cambiare in molti punti. Il clientelismo regna sovrano e il merito non viene
premiato: “ma è tutta colpa dell’Europa”.
Siamo seri, assumiamoci le
nostre responsabilità, molto, moltissimo di quello che non va è figlio del
nostro disinteresse, del nostro disimpegno, del “fanno tutti così”, “tanto in
Italia non cambia nulla”, ecc., ecc..
Il mondo non ha mai corso i
pericoli che ci sovrastano attualmente, quando c’era la cortina di ferro e gli
USA /NATO e l’URSS / Patto di Varsavia si confrontavano e fronteggiavano con le
armi in pugno i pericoli erano minori perché il controllo della situazione era
nelle mani di due soli soggetti.
Ora sono tanti i focolai di crisi, troppi
paesi hanno la bomba atomica e troppi governi non sono democratici.
Me lo dite dove va l’Italia da
sola? Cosa possono fare da soli 60 milioni di italiani in un mondo globalizzato
ed essendo isolata dagli altri paesi europei?
Però potremo decidere autonomamente, senza
chiedere permessi a Bruxelles, potremo fare le politiche economico finanziarie che
vorremo.
Be’ sì, è vero, generalmente chi si suicida lo fa da solo.
Domani andiamo a votare, che è
meglio, e votiamo per gli STATI UNITI D’EUROPA.
Diamo una prova di “UNITA’
NELLA DIVERSITA’”
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